Stamane sono uscita alle otto e scrosciava. Non ha mai smesso da giorni ormai, tolto qualche solitario momento di pausa immediatamente inseguito da abbondanti ore di acqua.
Nello scroscìo di questa pioggia insistente, sono andata al negozietto del biologico: Bon Appétit.
Infatti dopo che Jasmin, in giardino, quando siamo rimasti a pranzo, ha servito un insieme di preparazioni Ayurvediche, ne sono rimasta totalmente affascinata (se leggete l'inglese potete trovare qui un articolo su Kitchary - foto qui a lato -, questo piatto semplicissimo che viene assunto durante il pancha karma). Sì perché ho visto come si preparano.
Infatti dopo che Jasmin, in giardino, quando siamo rimasti a pranzo, ha servito un insieme di preparazioni Ayurvediche, ne sono rimasta totalmente affascinata (se leggete l'inglese potete trovare qui un articolo su Kitchary - foto qui a lato -, questo piatto semplicissimo che viene assunto durante il pancha karma). Sì perché ho visto come si preparano.
Innanzitutto sono di una semplicità sorprendente, e poi il trucchetto sta nel tostare le spezie all'inizio. Non vi dico che profumo avvolgente e stuzzicante si è emanato nell'aria!
Io che ho da sempre problemi col cibo e per questo finisce poi che mi rifugio in una macrobiotica sana ma piatta (che però a me sta bene) ho trovato in queste preparazioni quel "pizzicore" colorato e gioioso che manca nella macrobiotica (o per arrivare a crearlo, a mio parere, si devono seguire preparazioni complicate e comprare prodotti insoliti, che non appartengono alla nostra cultura, e per questo cari).
Così mi sto documentando bene sulle spezie e sulle loro funzioni. Praticamente tutte le spezie si trovano anche da noi (non saranno così vivaci come qui, ma pazienza!). Poi vedrò in un qualche supermercato indiano, a Milano, se trovo quelle che eventualmente mancano.
E mi sto documentando ovviamente pure sui cereali e i legumi, nelle loro diverse tipologie, che qui in India abbondano, e quindi sulle verdure da associarci, e i chutney, quelle salsine che accompagnano ogni piatto.
Nella foto vedete un tipico Thali ayurvedico, che è quella specie di vassoio di metallo su cui ti servono il cibo che, serve anche da piatto stesso, visto che il cereale spesso viene posato direttamente sul Thali, e poi viene mischiato, parte dopo parte, ora con questa salsa ora con quell'altra. A volte miscelando pure i sapori di dolce e salato, spesso entrambi piccanti. Miscela questa, di dolce e salato e piccantino che io adoro.
Poi c'è il pane indiano, di cui ne esistono davvero molte varietà, fra cui quello più semplice è il Chapati. Ho ancora dei dubbi sui farinacei, perché intasano gli intestini, ma vediamo. Forse seguendo l'Ayurveda che stimola il fuoco della digestione potrò intrudurne un po'. Mi devo ancora chiarire però a tal proposito.
Mi piacerebbe tornare a casa con la possibilità di trovare nel cibo un po' di gusto e gioia, che ora invece non provo perché è un dovere salutare assumerlo o non assumerlo, a seconda che io sia in fase di purificazione o di introduzione. Credo inoltre di essere arrivata a un buon compromesso. Infatti ho deciso di tralasciare i miei digiuni stagionali e di seguire per 4 giorni alla settimana, suddivisi in due giorni, pausa, due giorni, questo semidigiuno solo con frutta o verdura, insaporite dal limone, le spezie, e nel caso con del sale (chissà se troverò a Milano il Rock salt, un sale che viene dalla terra e non da mare... dovrò cercarlo). E quindi tre giorni di cibo normale, che ora penso sarà ayurvedico. Mi sta davvero entusiasmando e mi piace anche l'idea di, finalmente, anche io darmi da fare ai fornelli. Una parte di vita che mi mancava e che ora, spero, riesca a introdurre.
Oltre a tutta la documentazione che sto trovando in internet, stamane sono pure andata in un bel book shop in Rue de la Cathédral, dove mi sono presa due libri sull'Ayurveda. Uno sui principi salutistici, l'altro sulla cucina. Entrambi schematici e pragmatici come piace a me. Ora mi sento quasi pronta a iniziare la mia nuova avventura con il cibo, verso cui nutro grandi speranze di successo. Mi dispiace però che Fa e Sil non amino la cucina indiana, perché mi piacerebbe riuscire a offrire loro, finalmente, una buona cena, ayurvedica però!
30 novembre 2010 alle ore 17:42
Io la gradisco molto Carla e Pit pure....quindi bisogna che vieni a trovarci..
30 novembre 2010 alle ore 19:50
non la escludo a priori... chissà che il tuo entusiasmo mi contagi! quando torni una prova la facciamo! magari nelle vacanze di Natale, visto che abbiamo qualche giorno per stare insieme ne possiamo approfittare per fare un esperimento... vedrò perfino di cederti i miei amati fornelli! ;)
un bacio grande-grande!
1 dicembre 2010 alle ore 12:09
si devo dire che l'ultima volta che siamo stati in india ho molto apprezzato dei loro piatti di verdure e legumi pieni di spezie. di cui però non ho segnato i nomi.
1 dicembre 2010 alle ore 12:30
oddio, spero ora di essere in grado di soddisfare le aspettative... ma non dispero!
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