E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

In doccia vestita

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Sì, oggi proprio l'ho dovuto fare. L'umidità era impressionante. Doveva venire la pioggia che infine si è scaricata però solo nel primo pomeriggio.

Stamane ho dovuto uscire per andare a parlare con Ilyas, per la questione soldi, che la mia banca ha versato sul suo conto in Francia.
Così sono andata a trovarli, la mia famiglia di Pondichéry, come ora li considero. Sono davvero molto molto cari e sono contenta di averli conosciuti. (Qui a sinistra li vedete: Arifa e Ilyas.)

Ma stamane uscire è stata una botta. Ho dovuto anche andare a fare delle spese al supermercato, la solita carta igienica, e una forbicina, che ovviamente, venendo col bagaglio a mano, non avevo portato.
Sto cercando anche del filo, che nel mio necessaire con le cosette per cucire sta finendo quello bianco. Ma non l'ho trovato.
Dovrò capire dove lo compero. Ma sarà il problema di domani.

Oggi sono tornata alle 13, ero affranta dal caldo - che tuttavia non è poi così caldo, non solo la temperatura non supera i trenta gradi, ma è pure ventilato. Ciò nonostante l'umidità è tale che ci si affrange a ogni passo in più che si è costretti a fare! O almeno io sono affranta, e mi sembra lo stesso anche gli altri bianchi che vedo vagare in giro. Fradici, quel pallido che sa di sfinito, e persino quelli che in Europa sarebbero belli, qui ora appariamo tutti conciati (e per di più sembriamo davvero un pallido malato in confronto a loro!) .

Ora che abito nel quartiere dei pescatori, che sta fuori dalla Ville Blanche, ho quasi 15 minuti da farmi su queste stradine tra le casupole, dove non c'è ombra alcuna. Mentre camminavo sulla via del ritorno, dapprima sognavo la doccia, poi ho iniziato a pensare che appena arrivavo mi mettevo sotto la doccia vestita. Perché tanto gli abiti erano comunque fradici...
E così ho fatto, e poi ho lavato tutto e steso.

Intanto stamane ho parlato con Martine, una ragazza tedesca che è qui da molti mesi e va all'Ashram a dare un contributo. Così mi ha dato delle altre info.
Il problema con l'Ashram è che è tutto molto burocratico e dislocato (scattered). Per ogni cosa si deve andare al Bureau Central, che ti dà il pass per andare nei luoghi dove vuoi andare (che si ottengono solo grazie al fatto che sto in una Guest House dell'Ashram, altrimenti il visitatore normale ha i suoi orari e può solo visitare e/o frequentare alcune attività).
Per alcuni di questi posti, per i quali si riceve il pass, c'è poi bisogno di ulteriori firme, da farti fare però al momento, avendo però l'accortezza di arrivare lì prima del dovuto, in modo che ci sia il tempo di fare le firme ed eventualmente compilare le ulteriori domande...
Ognuno di questi edifici se ne sta sparpagliato nel quartiere francese, alcuni anche un po' fuori... Insomma, per dirla breve, non è così semplice muoversi nell'Ashram...
Ma piano piano imparerò.

Sono le 18 e trenta. La mia giornata sta per finire e fra poco mi ritiro in camera, a leggere, a stare con me stessa...

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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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