E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

Sta diluviando

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Dalla scorsa notte piove ininterrottamente. La temperatura si è abbassata e per la prima volta indosso i pantaloni di magliettina di cotone che avevo su durante il viaggio, con una felpina. E basta appena.
Nel pomeriggio è stato impressionante, almeno per me che non sono abituata a tali spettacoli violenti della natura. Le palme tutte sbattute qui e là con un tale impeto e furia da farmi anche un po' preoccupare (la foto non è mia ma ho cercato un qualcosa che vi faccia capire cosa c'era fuori...)
Questa pioggia torrenziale, il monsone appunto, ha smorzato gli ultimi botti che ancora per la giornata di oggi erano previsti. Infatti stamattina non se ne è sentito nemmeno uno. C'è davvero un silenzio insolito, rotto ogni tanto da una qualche trombetta/richiamo di un touk touk che passa.
In lontananza sento il mare in impeto. Già ieri con quella giornata dal cielo bianco che preannunciava il grigio della pioggia, il mare era impetuoso. C'erano i pescatori della zona che se ne stavano lì a guardarlo. Anche io mi sono fermata un po' lì davanti. Il mare qui non è mai azzuro azzuro come il Mediterraneo. Nelle belle giornate di sole certo, splende, ed ha un bel colore. Ma le onde che arrivano a riva hanno sempre un grigiastro che non le rende proprio attraenti.

Ieri nel pomeriggio ero uscita a comprarmi della frutta e ho trovato un piccolo supermercato di frutta e verdura. Che peccato che non mi posso cuocere le verdure, ce ne sono alcune che proverei volentieri. Altre poi sono le stesse che avevo gustato con grande piacere in Brasile... Ma vabbe', ora sono a frutta e va bene così.
Nel negozio poi ho preso i mausambi e dell'anguria, che disseta. Poi avevo visto dei tuberi, tutti sporchi di terra, e non capivo cosa fossero. Mi davano il sospetto di essere zenzero, ma erano più piccoli, e poi con tutta quella terra fresca tutt'appiccicata... Comunque ne ho annusato uno e, meraviglia delle meraviglie, era proprio zenzero! E' stato come ritrovare un amico sincero di cui non si sentiva più notizie. Me ne sono presa un pezzo da sbocconcinare assieme alla frutta che mangio. Dopo averlo però debitamente spazzolato e grattato...

Sto passando giornate di silenzio, lettura, meditazione. Diciamo un digiuno interiore che si accompagna a quello fisico.
Ci sono momenti di intensa difficoltà, quando, osservandomi, mi lascio prendere dall'amarezza del riconoscere i miei aspetti negativi. Allora lì, quando mi accorgo del buio in cui sono entrata, c'è da reagire e riportarmi su una frequenza meno cupa. In teoria si dovrebbe riuscire ad attivare la Luce dentro di sé, ma non è semplice in quei momenti. C'è davvero da lottare dentro per tornare un po' a galla. E già solo questo dà un certo sollievo.
Poi, invece, ci sono altre giornate in cui riesco a mantenere una pace dentro che mi permette di vedere sì i miei difetti, ma con gli occhi misericordiiosi che quella pace conferisce. Sapendo che sono e sarò davvero aiutata a superarli. Quello allora è il paradiso. Le meditazioni sono benedette e senti di farcela piano piano. Ma che poi, non ha realmente importanza. E' come se si mitigassero da soli senza che tu ci metta quasi niente, se non lo stare sintonizzato nella pace.

Anni fa avevo conosciuto un ex dentista che poi si era ritirato a lavorare la terra. Veniva da una facoltosa famiglia di dentisti, lui aveva il suo bello studio ben avviato. Eppure non era in pace. Gli avevo letto la sua carta del cielo. E' stata forse la persona con più quadrature che io abbia mai visto. Ma non solo, anche il Grande Quadrato e la Grande Croce. Insomma una vita interiore di sofferenze da cui non se ne esce: il quadrato infatti non perdona, devi imparare a conviverci con quel continuo dolore dentro. E così lui a un certo punto cosa aveva fatto? Aveva letteralmente mollato tutto e aveva fatto un anno di eremitaggio, nelle caverne in Umbria. Gli avevo chiesto come mai proprio un anno? E lui mi aveva risposto che, ascoltandosi, a un certo punto si era accorto che era finito quel suo bisogno. E così era tornato, si è preso della terra e da perfetto ignorante in materia aveva cominciato a dedicarsi a questa nuova attività per vivere. Credo che lui rimanga per me la persona più reallizzata mai incontrata. Nessun guru, maestro, "illuminato" che ho avuto modo di conoscere di persona mi ha mai dato la stessa impressione!

Così in questi giorni lo penso spesso. Esattamente come col digiuno, che a un certo punto senti che il tuo corpo ha terminato la purificazione e allora sai che puoi smetterlo. Allo stesso modo dovrebbe quindi succedere con questo ritito. A un certo punto senti che è finito. E, proprio come con il digiuno ti senti rigenerato, mi auguro che anche io provi una rigenerazione interiore che mi permetta di tornare rimessa in sesto, nel fisico, ma anche e soprattutto nella mia interiorità.

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Sono le sette di sera, sono infine uscite ma piove e tempesta...
2 commenti:

carla, non riesco a finire di leggere le prime due rughe del post, ci sono le "etichette che coprono"
prova a vedere


ops, intendevo righe non rughe. :-)))


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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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