Da quando sono tornata sto tentando di cucinare alcuni di quei magnifici cibi degustati là in India. C'ero riuscita abbastanza bene in questi primi tentativi. Ma in questi ultimi giorni qualcosa è successo, e mi sono inceppata. Io che vado a naso, ovvero che utilizzo l'olfatto per la sistemazione dei sapori, per chissà quale ragione non riesco più a utilizzarlo come guida. Ovviamente anche il gusto ne risente! Anche se vengono lo stesso delle buone preparazioni, non sono però quelle che voglio realizzare.
Davvero non capisco e mi sento scombussolata. Come se il mio essere fosse nuovamente entrato in una trasformazione. O forse sta "semplicemente" tentando di adattarsi alla nuova realtà e quindi ha bisogno di tempo. Non so.
Ma è una sensazione tremenda non riuscire a trovare alcun nutrimento gradito. E' diverso dal digiunare. Lì è una scelta voluta e comunque, quando poi, piano piano riprendo il cibo quello è davvero delizioso. Ora il mangiare non mi dice nulla e la mia India è lontana... i fornelli si affannano cercando inutilmente di soddisfarmi.
Ma che sta succedendo??
Davvero non capisco e mi sento scombussolata. Come se il mio essere fosse nuovamente entrato in una trasformazione. O forse sta "semplicemente" tentando di adattarsi alla nuova realtà e quindi ha bisogno di tempo. Non so.
Ma è una sensazione tremenda non riuscire a trovare alcun nutrimento gradito. E' diverso dal digiunare. Lì è una scelta voluta e comunque, quando poi, piano piano riprendo il cibo quello è davvero delizioso. Ora il mangiare non mi dice nulla e la mia India è lontana... i fornelli si affannano cercando inutilmente di soddisfarmi.
Ma che sta succedendo??
22 gennaio 2011 alle ore 18:39
penso che l'errore sia cercare di rendere il cibo uguale a quello gustato in India (qui l'energia è diversa!)... e la tensione che gli insuccessi ti creano non aiutano...
pensa al pane... a quanto sia sensibile a noi e all'ambiente! in realtà il resto del cibo non è molto meno sensibile a ciò che lo circonda... solo la sua reazione è meno visibile di quella del pane (che palesemente viene duro, crudo o non lievitato)
penso che tu debba tener conto dell'energia del posto (che come ben sappiamo qui è molto diversa) e al tuo stato interiore mentre cucini...
non ci può essere tensione nel preparare cibi così genuini, bisogna vibrare sulla sua stessa frequenza... mi spiego?
baci e fammi sapere se la situazione migliora!!! ;)
23 gennaio 2011 alle ore 15:16
c'è qualcosa di vero in quello che dici
ultimamente stavo constatando che sono passati i 21 giorni necessari a cambiare il sangue, quindi, ora, nelle mie vene non scorrono più le energie dell'India
fino a una settimana fa ce n'erano ancora e quello che facevo risuonava di quel campo energetico
ora il mio sangue è diverso, le informazioni sono quelle che ci sono qui e io non ero ancora abbastanza radicata nelle energie del cibo indiano...
adesso dovrò avere pazienza e piano piano recuperare e creare quello che posso
tra l'altro non ho le padelle giuste (le sto cercando) e anche le spezie
appena riesco vado al supermercato indiano e prendere quello che mi manca
ma intanto c'è da stare in pace e smetterla di "dannarmi"!!
(però lo yoghurt, almento quello, mi viene bene!!)
bacio!!!
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