Mentre lo mangiavo mi dicevo che dovevo trovare la ricetta, anche se ovviamente, era abbastanza facile da immaginare.
Oggi, un amico di blog, Sunil Deepak, un medico indiano che vive a Bologna, l'ha inserita in uno dei suoi blog. Per cui ho scoperto come si chiama e come si realizza il Kheer, questo è infatti il suo nome.
In Wikipedia si dice che si può fare sia con il riso sia con il grano spezzato. Che è appunto come l'ho gustata io, infatti mi sembrava semolino. Con poca curcuma o zenzero, perché il mio dava più sul colore del latte, come nella foto. Ma appunto, va a gusti. Poi ognuno trova le sue misure e i suoi ingredienti preferiti.
Oltre al fatto che davvero mi è piaciuto molto, mi dà un senso di conquista avere ora il mio primo nome indiano per un cibo che ho apprezzato!
Intanto però, ho pure scoperto come si chiama uno di quegli spuntini fritti, che si possono acquistare dai baracchini ambulanti di cui sono piene le strade: Samosas. A volte sono più grandi, circa 6 cm. il lato, a volte, come quelli che ho preso ieri sera, sono più piccoli, circa 4 cm. Ci sono con la carne e vegetariani. Io li prendo "vegetarian". I prezzi variano da banchetto a banchetto. Fino adesso ho pagato dalle 12 rupie alle 8 per tre o quattro, a seconda della grandezza (dai 2 centesimi a 1 e qualcosa!).
Devo dire che mi piacciono. Mi danno il salato e il fritto che mi yanghizzano!
Ci sono poi i Pakora. Ovvero verdura di tutti i tipi che viene fritta. Per cui appare all'occhio con le forme più strane. Da quelle in cui si riconosce il vegetale, per esempio l'altra sera ne ho preso uno che era un peperoncino verde, di quelli stretti e allungati, circa 10 cm. (pensavo sarebbe stato piccante inve no, per fortuna!). A quelli che invece sono composti da tritati di verdure varie con le loro spezie.
Anche questi mi piacciono, però dipende molto dal banchetto. A volte non sono certamente cattivi, ma non li trovo particolarmente appealing. I condimenti, o l'insieme delle verdure magari non mi fa propriamente impazzire. Ma sono comunque piacevli, uno stuzzichino che cambia un po' la "monotonia" del mio mangiare cereali.
Ho fatto un mix in cui ho mischiato i vari cereali integrali acquistati al negozietto biologico Bon Appétit, che però poi ho scoperto posso anche acquistare, gli stessi prodotti, al supermercato dove solitamente vado.
Dato che li prendo senza aggiunta di zucchero, me li dolcifico con la frutta secca. Non ci metto dentro nemmeno il latte, o i succhi di frutta, ma solo acqua.
Il che viene bene quando li mangio così.
E' quando cerco di farli salati che non riesco. Ho comprato un mix di spezie indiane, salato e gustoso; ho anche acquistato un gomasio - così dice la confezione - che però a me lo ricorda davvero poco. Sarà perché ha dentro anche degli altri aromi...
Ho anche acquistato la mia adorata Asa Foetida, deliziosa aggiunta a tutti i miei grani che mi preparo a casa a vapore.
Ciò nonostante, quando tento di metterli insieme e farmi dei cereali che non siano dolci, proprio non viene buono. Forse perché non li cuocio...
Mi sa che dovrò lasciar perdere questi tentativi, infatti ieri sera poi, il piccolo mix di prova che avevo fatto, l'ho dovuto gettare.
Ad ogni modo, quando vado alla Mother's Guest House, voglio digiunare. Lì credo di riuscire a farlo. L'ambiente è tranquillo e sereno. Penso di potermici dedicare. Lo scorso anno, fra tutti i cambiamenti interiori ed esteriori che sono avvenuti, ne ho fatto solo uno di digiuno, e nemmeno quello secondo i miei canoni.
I succhi di frutta sono invece paradisiaci. Sarà perché la sete è sempre presente?
Mi sono comperata dei succhi nel tetrapak, per quando alla sera sembra che non riesca mai a dare pace a questa sete... Ma non è mai lo stesso!
Un bicchiere di succo di frutta, fatto al momento, l'ho pagato fino a ora dalle 20 alle 30 rupies (ovvero da poco più di 30 cent a 50, almeno credo, la mia non è una mente matematica e mi confondo persino a leggere il risultato dal convertitore sul cellulare!).
I prezzi dipendono sempre dal banchetto o negozietto dove vado.
Ora è mattino e non esco. Infatti dovrò poi uscire nel pomeriggio per andare da Chadrasekaran, e quindi all'Ashram.
La giornata è calda ma limpida. Questo però, da quello che ho potuto appurare, non diminuisce l'umidità. Ma probabilmente è più ventilato. Per cui è sicuramente meglio di quando il cielo è bianco, forse. Sul clima non sono mai sicura. In definitiva è sempre e comunque caldo.
Devo dire che non mi aspettavo una calura del genere. Pensavo, da quello che avevo letto, di incontrarne meno.
Chissà, c'è ancora tempo per sperimentare un India un po' più "fresca"!
17 ottobre 2010 alle ore 10:49
Che buono il cibo indiano, è uno dei miei preferiti! Quando mi trovo all'estero per un viaggio, e in particolare in una grande città, faccio il possibile per trovare, e andare a provare, un ristorante indiano e/o pakistano. Me ne ricordo uno fantastico a Bruxelles, e il mio primo a Birmingham nel lontano 1990 (una folgorazione d'esotici sapori). I samosa li fanno anche in Africa, la mia amica italo-somala ne cucina dei meravigliosi. I dolci purtroppo non li apprezzo perché hanno troppo zucchero, sono però affascinata dall'uso indiano e anche medio-orientale delle spezie....qui oggi piove, siamo ormai in pieno autunno anche se non fa freddo, solo un grande umido...gli occhi si riempiono dei colori dorati che riscaldano il cuore, vedo le foglie degli alberi nei parchi e lungo i viali volteggiare come lievi ballerine e, con assoluta grazia, cadere a terra. C'è dolcezza in questo autunno, nonostante il grigiore e le basse nebbie nei campi all'alba. Ci sono le castagne arrostite e il tepore delle coperte pesanti nel letto, la sera. Scivolo in questo languore ottobrino e attraverso le tue parole e le tue immagini sento l'India nella porta accanto....bacio...Barbara
17 ottobre 2010 alle ore 10:55
caspita barbara che strana, stranissima, sensazione pensare all'autunno, ora che sono impregnata di caldo!!
per il cibo pensavo proprio a te
pensavo che il kheer probabilmente lo faresti con il latte di soia o cose simili che sai usare tu
provalo: è davvero buono, e poi regoli tu il dolce, che comunque puoi inserire con vari altri ingredienti
sì le spezie mi fanno impazzire!! peccato che non riesco ancora a distinguerle, e comprarle men che meno, visto che magari hanno il nome indiano scritto nel nostro alfabeto, poi tutto il resto è in hindi...
a proposito quale era il colore che proprio non ti piace?
17 ottobre 2010 alle ore 12:23
quando siamo stati dal 18 dicembre al 9 gennaio il clima era ottimo. la sera e la mattina dovevamo metterci anche una felpa. erano ca 24°, poi di giorno era più caldo ma si stava bene in camicia e non era umido. credo in definitiva che il periodo che va da fine dicembre fino sicuramente febbraio e forse marzo sia il momento migliore. nulla a che vedere con maggio che credo sia il momento peggiore in quanto premonsonico, è caldissimo e umidissimo e non c'è nemmeno la pioggia a rinfrescare un poco.
17 ottobre 2010 alle ore 14:43
i colori che amo di meno sono il giallo e il marrone, soprattutto il marrone! vado a cercare la ricetta del kheer e ti aggiornerò! bacio! B.
17 ottobre 2010 alle ore 15:55
sì, mi dicono che a novembre dovrebbe andare meglio e ancora di più a dicembre
infatti sarebbe da venire qui da dicembre a febbraio
comunque, proprio stasera con tamim, un amico di sekaran, si parlava e lui mi diceva che il tempo non è più lo stesso nemmeno qui
infatti ora dovrebbe piovere di più invece scarica solo la notte e nemmeno tutte le notti...
mah!
ad ogni modo fa un gran caldo!!
e pensare voi nelle morbide e nostalgiche atmosfere autunnali mi fa davvero strano!
17 ottobre 2010 alle ore 16:03
qui oggi piove e ci gustiamo una giornata chiusi in casa a mangiare dolcetti fatti al forno (cramble e muffins al cioccolato nero) e delle ottime caldarroste che danno alla casa uno splendido profumo d'autunno!
Mei si è accoccolata dentro la mia felpa facendomi sembrare in dolce attesa... ogni tanto sogna e fa dei buffi versetti! ma di fatto mi ha bloccata su divano... non che oggi la cosa mi dispiaccia! c'è un'atmosfera di nanna generale: Till e Baba sono entrambe accoccolate a ciambella e Ulla fa una nanna profonda sul suo lettino.
fuori in terrazzo le piante stanno perdendo le foglie e ieri ho provveduto a sistemare una serra per proteggere il limone, la gardenia e tutte le succulente dal freddo in arrivo.
era da anni che non mi gustavo il tempo, le stagioni, l'autunno in particolare, così... forse addirittura da quando sono stata in Francia nel 95! infatti rallentando il ritmo frenetico che aveva preso la mia vita ultimamente riesco ora a gustarmi tutto molto meglio... senza dovermi sforzare per sentire le stagioni... le vivo... come succedeva nel libro "un anno nel bosco", ricordi?
ti mando un abbraccio morbido e sonnacchioso! condito di baci cioccolosi!
Fa
17 ottobre 2010 alle ore 16:07
sì, me lo ricordo "il bosco", che bello!
e sento anche quell'tmosfera, che ricordo, pure i profumi di dolci di quando li preparavi
e le micie morbidose in vibe di nanna nanna con ullina...
bello che te lo stai godendo!
sono momenti preziosi!!!
bacio grande grande a tutti, pelose e non! :)
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