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PROCEDO SUL CAMMINO

Meditazione notturna

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Ieri nel pomeriggio è iniziato a piovere a catinelle, nel vero senso del termine. Ho dovuto ritirare la poltroncina di vimini che avevo messo sul balcone perché l'acqua scrosciava e bagnava con incredibile veemenza tutto quanto là fuori.
Mi sono messa poi in pace, ho acceso un incensino e srotolato la stuoietta dove mi sono sistemata, di fronte alla finestra, a guardare il tempo e ascoltare la pioggia.
Il mare è rumoroso. Non avevo mai abitato così vicino al via vai delle onde, per cui non so se in altri posti lo sia altrettanto, probabile però. Ma qui la notte mi capita spesso di svegliarmi perché il rumore impetuoso dell'acqua che sbatte contro gli scogli è davvero potente, mi fa sobbalzare. Come pure i tuoni. Più volte sono stata svegliata dai loro botti, anzi, boati quasi.

Infine sono scesa nella sala di lettura a postare. E ho fatto appena in tempo a salvare il mio post che è saltata l'elettricità. Ultimamente è un continuo power cut qui. Dove ero prima ne ho sperimentato solo uno al giorno, e a volte nemmeno quello.
Qui invece, durante il giorno e la notte, ne capitano spesso.

Sono tornata su. Regina, da brava tedesca, ha organizzato le luci alternative, per cui gli spazi comuni sono illuminati. In camera invece c'era il buio e il silenzio che scende quando va via la luce. Un'attesa... una metafora quasi.
Mentre ero lì al buio ho deciso di iniziare a meditare... e quindi ho pensato che avrei potuto cominciare con le meditazioni notturne. Dalle tre alle quattro è il momento più intenso per mettersi in connessione.
Così ho puntato la sveglia e dopo poco sono comunque andata a dormire.

Quando è suonata mi sono alzata, lavata, e poi mi sono messa lì, a meditare. Ma devo dire che il mio cervello era davvero ancora tutto impastato di sonno, che però di lì a poco se ne è completamente andato. Ma, stranamente, non sono riuscita a meditare, non come lo intendo io. Una connessione intensa.
Stamane sono abbastanza stranita. La testa è stanca. Ma ho puntato la sveglia del cellulare in modo ripetitivo, così che tutte le notti mi possa alzare a meditare. Sarà una questione di abitudine, devo portare il mio corpo ad accogliere questo nuovo ritmo. Ci vuole pazienza...
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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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