E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

In giardino

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Con stamane ho iniziato il mio volontariato al giardino. In effetti sarebbe più appropriato dire in campagna, perché non c'è un giardino come lo intendiamo noi. Alle 7 e dieci, all'Ashram, arriva un pulmino, un po' sgangherato, come è normale qui, a prendere noi "workers" che veniamo portati sul posto, circa una mezz'oretta da Pondy. Lì c'è una specie di farm house dove vivono Jasmine e Arwi. Lei è come me, ovvero italiana e svizzera, ed è molto molto carina, semplice. Il marito è indiano, però uno di quelli che non si vede l'"indianità", infatti io l'avevo preso per un europeo abbronzato... Sono entrambi deliziosi. Praticamente gestiscono questa farm dove vengono coltivati i fiori per il samadhi. Il mio compito oggi, e nei giorni futuri, sarà quello di andare a raccogliere i fiori, quindi, finita questa prima parte, dedicarmi a preparare le semenze.

Noi volontari occidentali siamo 4: una ragazza tedesca, che poi è stata quella che mi ha invitato ad andare a vedere, un ragazzo americano che si è appena graduato al college, una signora svedese, probabilmente della mia età o qualcosa in più, che vive sei mesi qui a Pondy e sei mesi negli Usa, e poi io. C'è anche una indiana che fa volontariato con noi. Una signora bene di una famiglia importante, il papà avvocato, e il marito non so cosa... carina, allegra e chiacchierona.

Arriviamo lì che sono quasi le otto e ripartiamo alle 11 e un quarto. Infangati, sudati, sporchi... ma in pace. Ora provo ad andarci tutti i giorni. Significa che mi devo alzare ancora prima per riuscire ad andare all'Ashram a meditare, ma va bene, se considero che vado davvero a letto presto.

Mi sono dovuta comprare dei calzoni sotto il ginocchio, che probabilmente una volta sul posto, li tirerò ancora un po' più in su, perché a stare in mezzo alle campagne, con i calzoni lunghi, significa inzupparseli e infangarseli. La signora indiana responsabile del volunteering nel giardino mi ha pure consigliato, ovviamente, le casacchine con le maniche lunghe. Hanno proprio 'sta fissa qui. Ma è davvero impensabile col caldo che fa. Ci avevo provato ma si crea un effetto vapore caldo lì sotto che è davvero troppo! Ma a quanto pare i corpi sono diversi, infatti la ragazza tedesca ha trovato buono questo abbigliamento e ha ritirato le canotte che si era portata. Mi ricordo che anche Anna diceva lo stesso. Io non riesco, e nemmeno la signora svedese, e nemmeno il ragazzo americano... Quidi deve proprio essere una questione soggettiva.

Le ore che ho passato lì, chiacchieando pure con gli altri, hanno portato una ventata fresca nella "serietà" di questa mia vita qui. Ci voleva. Anche se il mio impatto con l'India va a ondate. Ci sono momenti in cui è sempre e ancora dura. Per esempio in questi ultimi giorni ho continuato a vedere corpicini di piccoli cuccioli di cane e di gatto morti, lì sulle strade, in mezzo alla spazzatura, con tutti gli insetti addosso... E' raccapricciante. Vedere animali a me così vicini morti in quello stato è sempre un pugno nello stomaco, e ancora stamane, un altro. Uno si riporta nella luce... ma con certe visioni conficcate dentro si rimane un po' destabilizzati.

Alla farm ci sono dei cagnolini con cui è possibile giocare e intrattenersi. E' stato bellissimo trovarli, mi riporta la comunione con degli esseri che mi sono mancati tanto. E' vero sono diversi da noi, e forse qualcuno dirà pensa prima ai poveri bambini... Ma ognuno ha una sua sensibilità e credo che anche i nostri fratelli animali abbiano il diritto di essere accuditi e portati avanti nella loro evoluzione interiore. Amano interagire con noi e, allo stesso tempo, ci offrono tantissimo. C'è un mondo da scoprire con loro!
2 commenti:

a quanto pare gli indiani considerano le spalle delle donne molto sexy, forse è per questo che le devono coprire.
in effetti poi, gli animali hanno un qualcosa che spesso non si trova negli esseri umani, comunque non credo che l'affetto verso gli uni possa escludere anche l'affetto verso gli altri, dipende dai momenti di ognuno di noi.


...anch'io ho un particolare trasporto per gli animali, molto più che per i bambini! forse perché in loro non c'è mai l'ombra, il riflesso, l'influenza vera e propria del padrone; cosa che invece si trova moltissimo nei bambini... in loro vedi l'imprinting del genitore...e diciamo: non sempre è il massimo!
...ma quando trovo un bambino speciale (raro) allora li è amore!
ho una collega che ha una bimba di nome Arianna... da quando l'ho conosciuta ne sono rimasta letteralmente conquistata... ha 13 mesi e parla e si fa capire benissimo! in compenso non cammina, sculetta per casa! ha gli occhi sempre sorridenti ed è di grande compagnia... insomma è una gioia! però appunto sono casi più rari che unici!


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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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