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PROCEDO SUL CAMMINO

La percezione del silenzio

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Domani parto per il mio ritiro: silenzio e digiuno. Ne ho un bisogno quasi esagerato. E' il ritirarsi per permettere alle proprie energie di ritrovarsi e ricollocarsi a cui anelo.
Arrivo a un punto che sento tutt'attorno il movimento che diventa sempre più centrifugo e sempre meno gestibile, perché il mio campo si è assottigliato e tutto entra scompigliando.
Lo inizio a percepire quando il tempo si restringe e tutto comincia a "precipitare". A quel punto capisco che non sono più io a determinare il tempo ma è l'esterno a determinare il passo. Il che è tragico, perché il mondo tende a essere frenetico e a fagocitare chi si lascia possedere dalle sue morse.
La precipitazione è del demonio, affermavano gli antichi alchimisti.
Quindi è imperativo fermare il tempo, quello dentro, per così rallentare quello fuori.
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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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