Invece i Sassi proseguono la loro morbido ma decisa caccia e così le acchiappano, sempre e di nuovo. Con quei loro strani movimenti le vanno a ristanare, mentre la mia mente non sa comprendere cosa stia accadendo. E io non voglio che ci entri. La sposto dalla scena, la riporto fuori dalla questione, per non avere interferenze che potrebbero disturbare il lavoro. Immagini si presentano di cose antiche che il mio cuore non vuole riconoscere. C'è dolore lì dentro. Così forte da stimolarmi il vomito. Io sto però quieta per non sollecitarlo veramente.

Una strana mistura, disordinata, di sensazioni: sassi, pressioni, immagini, disagio, conati, dolore dimenticato e una mente che si impiccia, mentre io taccio e cerco di lasciar accadere.

Infine finisce. Non parlo, cerco di riportarmi a un equilibrio, aspetto che il mio insieme si ristabilisca.

Le mie occhiaie sono più segnate del solito, come se avessi passato una tremenda notte insonne. Invece dentro di me c'è una incredibile pace, mentre il corpo è disteso e liberato.

Si chiamano Sassi Guaritori quei ciottolo che sono gobbuti da una parte e completamte piatti dall'altra. Gli Uomini di Medicina dei Nativi li usavano per riequilibrare le energie attraverso un lavoro sull'aura. Sono pietre solitamente di fiume.