Con oggi si chiude per me un ciclo. Iniziato con la prima visita a Mére, quando sono stata accolta in un abbraccio energetico intenso, purificatore fino alla mia più remota cellula, totalizzante e rinnovante. Un impatto che mai mi sarei aspettata, visto che per me la connessione intima particolare che sentivo era verso Aurobindo.
Invece Mére mi ha voluta. Per me, parlare in questo modo, è davvero insolito. Non mi lascio andare a emozionalismi. E queste parole possono sembrare mere emozioni di quel devozionalismo, infantile e bisognoso. Ma non è così. Qui è davvero successo qualcosa, è stato nel fisico che è entrata l'onda di Mére.
Oggi, mentre andavo all'Ashram per la commemorazione della morte di Aurobindo, pensavo che ho sperimentato le quattro direzioni. Proprio come nella Sweat. Io che ragiono sempre secondo la modalità dei Nativi, ho avuto l'esatta completezza della Ruota di Medicina venendo qui.

Il primo incontro è stato con Mére,  quando sono stata ricevuta nelle sue stanze (solitamente chiuse al pubblico) per quella meditazione privata avuta con Sekaran, Thamim, e Kudm B. Ha rappresentato in pieno le qualità energetiche del Sud, dove sta la fanciullezza, e dove ci sono le profonde e antiche emozioni memorizzate nel corpo. L'impatto è stato davvero quello!
Il secondo è stato nuovamente con Mére, il giorno della commemorazione della sua morte. Ha rappresentato l'Ovest, le malattie/disagi e quindi la possibilità di scioglierli offrendoglieli attraverso la morte.
Il terzo è stato il giorno della discesa delle Siddhi in Aurobindo, la mente illuminata: il Nord. Qui ho potuto ritrovare quell'essere particolare che mi aveva così tanto affascinato e intrigato, da giovane, quando lo studiavo e "goffamente" cercavo di mettere in pratica i suoi insegnamenti. Lineare, chiaro, completo.  Difficile solo se non si è abbastanza vasti nelle proprie conoscenze, e infatti da giovane era davvero un'impresa stargli dietro! Ecco l'insegnamento supremo del Nord, che non è solo mente, conoscenze, anche vastissime e perfettamente concatenate fra loro. E' mente illuminata dal divino!
Infine oggi, il quarto incontro, di nuovo con Aurobindo, per la sua morte. Che questa volta, però, non è stata di pulizia dal karma, anche se io, ripetendo un po' pappagallescamente le mie procedure interiori, gliel'ho chiesto. Quello che sentivo invece che mi arrivava era l'apertura verso una nuova vita, per me e per la mia famiglia e tutti coloro connessi con me. Sì perché non siamo separati. Qualsiasi cosa io faccia, viva, sperimenti, per forza coinvolge pure loro, e pure coloro che non conosco, e magari raggiungo con questi miei scritti, e pure altri, toccati magari a loro volta dalle azioni di chi è stato coinvolto in prima persona da questa mia esperienza. Ecco l'Est, lo Spirito inseminatore di Luce.

Ho sperimentato il femminile e il maschile perfetti e sinergici, come appunto dovrebbe essere. Nei due generi, ma anche all'interno di noi stessi, con il cuore connesso alla mente, uniti da una profonda e rispettosa sinergia. E, curiosamente, questo è stato anche il tema centrale dei trattamenti con il dr. Raichura.
Viviamo una profonda sconnessione di queste due energie. E' una situazione molto comune, mi spiegava il dottore.  Forse la durezza della vita, o le richieste sempre più alienanti della nostra "moderna" modalità di vivere, o magari anche una predisposizione personale, dovuta al karma, o chissà quale altra possibile ragione, ci portano a dividere le due vie. Spesso sciegliendo la modalità del mentale, pratica, pragmatica, razionale. Anche quando non sarebbe necessario. Oppure, a un certo punto, reagiamo solo di cuore, anche quando diventa eccessivo.
Invece i due aspetti, proprio come le due facce di una medaglia, devono essere uniti, e procedere insieme: mai solo uno senza l'altro.

Stasera vado con Ramona al Play Ground, dove c'è una meditazione collettiva. Non sono mai andata a queste manifestazioni. Sentivo la necessità di un mio percorso personale e intimo. Ma stasera, per me, è un po' come concludere qualcosa in modo quasi ufficiale. Quindi mi va bene andare lì e, non so, esprimere in un qualche modo anche la mia gratitudine interiore alla comunità che mi ha permesso di vivere questa esperienza.

Ora mancano solo due settimane alla mia partenza.