Stamane non sono riuscita ad andare in giardino. Credo che il digiuno totale di una settimana che ho appena terminato sia stato un po' troppo. O meglio sarebbe stato ok se mi fossi potuta riposare di più, se non fosse peggiorato il tempo in tal maniera, se avessi potuto starmene in un ambiente accogliente e in tranquillità, per lasciare che il mio corpo eliminasse bene il dovuto e si riprendesse.
Invece è stato tutto un hassle questa settimana. E stamane ero sfinita. Il tempo che continua a tempestare e io, che proprio non ce la facevo. Così ho avvisato che non andavo, e poi ho scoperto che anche agli altri, dopo, è stato detto di non andare. Infatti quando piove così intensamente, e magari siamo già lì, si smette, ci si ripara, e si aspetta che spiova. Se non lo fa, si rimane lì a leggere, chiacchierare e poi, all'ora del bus si va a casa.

Dopo aver avvisato, ho cercato di dormicchiare un po', ma non ci sono riuscita, ho quindi deciso di uscire a prendermi qualcosa di caldo e della frutta/verdura da mangiare, con anche delle noci per darmi energia. Arrivarci è stato un trascinarmi lento. Ero davvero sfiaccata. Piano piano ho fatto tutto. Mentre tornavo mi sono iniziata a mangiare questo mix di anacardi, mandorle e pistacchi, con una banana. Intanto la pioggia aveva ripreso a essere battente.
A casa, finalmente,  mi sono mangiata in santa pace due piccoli pomodori insaporiti con del sale nero (di roccia), e quindi un bel bicchiere di succo di mela (non zuccherato!!), e dopo ho iniziato a stare meglio. La mia testa si è abbastanza raddrizzata e il mio corpo pure.

In questi giorni che sto approfondendo l'Ayurveda, ho pure aperto un blog dove sto riunendo le diverse istruzioni basilari, per poi procedere (vedi: Ayurvita), sto piano piano comprendendo la mia costituzione e sto finalmente capendo quali cibi sarebbero i migliori per me. Anche se ho ancora dei dubbi perché risulto decisamente Vata (etere/aria)-Pitta (fuoco), ma visto che il mio corpo negli anni si era arrotondato, significa che c'è stato uno scompenso che ha permesso a Kapha (acqua/terra) di prevalere. Quindi, in definitiva, prima c'è da sciogliere bene Kapha, e poi potrò mantenere una dieta in sintonia con i miei Doshas  Vata e Pitta (se a qualcuno interessa comprendere a quale tipologia energetica appartiene, ho tradotto le domande che ho trovato in uno dei due ottimi libri acquistati, le trovate nel blog appena citato, sotto "che Dosha sei").
Nella situazione in cui sono però mi è difficile riuscire a cibarmi degli alimenti giusti. Così finisce che devo ripiegare su prodotti che non sono propriamente indicati. Ma nell'emergenza in cui mi sono trovata stamane non sono stata lì a fare la pignola con me stessa, dovevo trovare un'immediata fonte di energia, e questa è stata la priorità che ho seguito.

Ho voglia di tornare a casa.
Stamane mentre procedevo pensavo all'effetto che mi farà camminare su strade pulite, trovarmi di nuovo in ambienti belli e piacevoli; mettere i piedi su pavimenti dove non hai bisogno di essere così accorta, avere anche dei bei tappeti su cui sedersi o camminarci a piedi scalzi; vedere di nuovo i bei colori dell'arredamento, i miei libri; sentirmi addosso i vestiti morbidi e stirati, e sentirmi anche finalmente in ordine;  essere con le nostre bimbe pelose e stare assieme a chi mi è prezioso e caro...  Mi veniva da piangere tanto era forte l'effetto che mi provocava il pensarci.
Mai ho sentito così tanto amore e gratitudine. E' come se nel tempo le fatiche della vita ostruiscano le arterie dell'affetto. Non che non ami, ami eccome, ma visto che sei intasata dentro, l'amore scorre male. L'India mi ha ripulito, e se anche fosse stato solo per questa pulizia, ne valeva davvero la pena esserci venuta. Ma non è stato "solo" per quello. C'è stato davvero molto di più.