E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

Ma che delizie!

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Dopo tutto il freddo patito fra sabato e domenica, con quella pioggia torrenziale, e la fiacca che mi ha decisamente provato, infine ho deciso di mangiare qualcosa. Non più solo frutta.
Così sono andata stamane con l'amico Thamim a mangiare una tipica colazione del sud dell'India.
Tutti hanno continuato a dirmi che dovevo assaggiare gli Idli, praticamente delle formelle di riso lasciato fermentare e quindi cotto a vapore. Si mangiano insaporite nel Sambar, ovvero la salsa fatta con l'insieme di spezie conosciuto come Masala, che nel sud dell'India è leggermente diverso e si chiama Sambar appunto (vedi figura a lato).
Ma che delizie sono? Inimmaginabile la bontà leggera di queste formelle, con il gusto bello piccante e speziato del Sambar.

Ma non è stata solo questo insiema la nostra colazione.
Infatti abbiamo gustato dell'ottimo Rava Upma, un altro piatto tipico del sud dell'India. Ovvero della semolina cotta e insaporita con le loro spezie e alcune verdure. La parola, leggo da Wikipedia, significa amalgama di sale e farina.
Vi assicuro: una delizia! Specie per una come me che non va molto di dolce, ma è totalmente conquistata dai sapori gustosi di questa incredibile e vivace cucina.
Dunque nel piatto avevo gli Idli, con vaschettina per il Smbar, quindi qualche cucchiaio di Rava Upma, assieme a due quadratini di Dhokla.
Ecco, questo non è un cibo dell'India del sud, bensì dello stato del Gujarat.
Poco importa però, è una delizia anche questo! Si tratta di quadratini di farina di ceci, fatta fermentare e quindi cotta a vapore e insaporita come solo gli indiani sanno fare!
Tutto quanto, ovvero Rava Upma e Dhokla, gustato con i Chutney, ovvero le salsine di verdure e/o frutta, speziate, che, stamani erano di pomodoro una e di cocco l'altra.

Se devo esprimere le mie emozioni a riguardo questa cucina posso solo trovare una parola: entusiasmante. E per me è davvero incredibile esprimermi così nei confronti del cibo, verso cui ho sempre quel distacco non coinvolto, che tanto mi affligge. Ma per il cibo indiano non è così! Ne sono io stessa stupita!
E domani andrò ancora fuori a mangiare. In un ristorante dell'Ashram. O meglio, dovrei dire in una snack house dell'Ashram. Infatti gli indiani amano moltissimo mangiare questi snaks, per cui il posto "Cottage", è aperto dalle sette e un quarto fino a mezzogiorno. Poi chiusura, e quindi riapertura alle tre e mezza fino alle sei e mezza di sera. Ovvero gli orari della colazione e degli snacks.
Vado con Ramona, la cara amica tedesca, che ho soprannominato Meine gute Fee, la mia buona fata, perché è stata lei a venirmi a cercare per invitarmi in giardino, quando io invece ero molto dubbiosa, e poi è sempre stata lei a darmi l'indirizzo del dottor Raichura, quel medico veggente da cui sono andata.

Infatti incomincia il tempo dei commiati. Lei parte e sarà in giro per l'India fino a gennaio. Poi però torna qui altri due mesi. Fra qualche giorno parte il caro caro Alex. Anche lui però torna qui a Gennaio. Poi parte Gunilla, che tornerà solo per ripartire subito dopo.
E io che parto fra dieci giorni ormai.
Fa effetto davvero. Un misto di gioia indescrivibile e allo stesso tempo già nostalgia per le care persone che ho incontrato qui, ma che mi porterò appresso, perché so che il rapporto continuerà. Siamo stati un gruppetto davvero particolare, noi che andavamo in giardino. Abbiamo legato molto, assieme a Jasmin e Arawinda.  Si è creata una relazione davvero intensa, anche attraverso l'Acqua e i Suoni. Ora a quanto pare sono "conosciuta" come la persona che fa ricerche sull'acqua... Buffo come le notizie girano, a propria insaputa, qui nel piccolo mondo che ruota attorno all'Ashram.

In questi giorni andrò con meno frequenza in giardino. Devo iniziare a preparare, a spedire quello che potrò mandare, a calcolare bene come organizzarmi per i vestiti, in modo da non gelare quando arrivo in Europa (anche se ho solo magliettine di cotone, a maniche lunghe però, che mi infilerò una sopra all'altra...). E ovviamente andare a salutare tutti.

Intanto è tornato il sole e il caldo. Fra iei e oggi di nuovo il sudore ha ripreso a colare, e mi ha fatto quasi piacere: il caro e vecchio amico sudore, che mi ha accompagnato fedele per due mesi, eccolo ritornare. E oggi, che ho finalmente riaperto le finestre, eccoti le cornacchie venire a posarsi sullo stipite della porte che dà sul balcone. Ho quasi avuto un moto di tenerezza: anche loro, le care cornacchie di sempre...
Che dire, il tempo sta finendo e si sta preparando un nuovo inizio!
1 commenti:

...è proprio strano sentirti parlare di sudore e caldo, mentre qui fa freddo-freddo e noi raccolti in casa mangiamo noccioline americane, mandarini e cioccolato! ;) (poi con tutto il lavorare che stiamo facendo sono un vero e proprio conforto oltre che fonte di nuove energie!)


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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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