E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

Pentole e coperchi

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Si diceva una volta che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Come a dire che lo si scorge facilmente nel suo operare, basta un minimo di attenzione, e quel suo tramare risulta subito evidente...
In effetti oggi devo invece affermare che il diavolo fa sia le pentole sia i coperchi, e poi ci imbandisce pure una magnifica tavola invitante, ben curata nei minimi dettagli, perfetta insomma!
Chapeaux alla sua incredibile astuzia, noi non lo battiamo in nessun caso, non siamo né più furbi né più bravi.

Ma possiamo però accorgercene.
Ci ho scritto un articolo "L'invisibile interferenza del male" perché sono senza parole di fronte alla maestrìa con cui le forze negative raffinatamente operano. Nella mia vita che, sempre e di nuovo, si trova a dover calibrare impeti che mi nascerebbero spontanei e giustificati pure; e nella vita di chi mi sta accanto, amici e parenti, che costantemente si trovano alle prese con quegli incredibili tranelli.
E quanta fatica occorre per sciogliere le emozioni che salgono, siano queste ribollenti, o di deprimente delusione e sconforto. Ci vuole tempo e soprattutto un sacco di impegno a placarsi e a riequilibrarsi dentro, intanto che le sollecitazioni alle reazioni emozionali continuano a spingerci nell'angolo!

A volte è più semplice lasciar andare la presa che tali sollecitazioni esercitano su di noi. Quella colla appiccicosa e malefica che va ad attaccarsi alle nostre reazioni emotive, sollecitando sia quelle di prepotente impronta yang, sia quelle che invece mostrano tutte le caratteristiche deprimenti dello yin.
A volte basta però un attimo e, improvvisamente, vediamo la scena da fuori. Ci vediamo coinvolti in una discussione dolorosa e dissacrante, un battibecco carico di emozioni che non sembra trovare alcuna soluzione. E in quel momento constatiamo l'opera di suggestione che arriva da fuori, da quelle sottili forze esterne che stanno premendo su di noi perché si reagisca producendo quelle emozioni negative di cui loro si nutrono!

Ma il più delle volte non si hanno insight del genere. Siamo lì, nella situazione, e il dolore o la rabbia ci attanagliano.

Fare un passo indietro, è l'unica reazione possibile in quel momento, che per fortuna mi riesce (almeno questo!), anche se poi, dentro, la lacerazione è evidente.
Medito, recito i miei mantra, e infine chiedo aiuto alle Presenze più luminose del creato. In un piccolo mio rituale accendo un cero bianco, con sotto, su un fogliettino piegato, la spiegazione dell'aiuto che richiedo, e poi lo lascio bruciare.
Mi è stato fatto capire che non devo ritornarci col pensiero alla situazione incriminata, non devo infatti interferire con le forze di guarigione che ho evocato.
E questo, per lo meno durante il primo giorno, è incredibilmente difficile. La lingua batte dove il dente duole e immancabilmente il pensiero ci ricasca. E io a rimandarlo via, sempre e di nuovo non appena me ne accorgo.

Tre giorni di solo cero acceso senza alcuna mia interferenza mentale, così mi è stato chiesto. Il primo giorno è però un assillo, così non posso contarlo come una di quelle tre giornate da lasciare vergini, totalmente nelle mani delle Forze della Luce. Mi tocca allungare i tempi e lasciar trascorrere quella prima tormentata giornata in balia di mostri che mi attaccano sghignazzando, di fronte alla mia debolezza, che costantemente si lascia coinvolgere.
La notte passa nel tormento, ma per l'indomani sono più che determinata ad allontanare ogni interferenza. E così faccio. Accorgendomi poi pure che quella assillante giornata precedente è stata come una crisi di guarigione, intensa, dolorosa, faticosissima, che però ha spurgato roba.
Ora posso lasciar bruciare il cero per quei tre giorni. Ho riconosciuto i trucchetti e ho eliminato le "tossine" emozionali.
Il cero brucia e io lo lascio fare, consapevole delle Presenze luminose che ho evocato, che sento come in riunione, intanto che risolvono, nel sottile, quel garbuglio energetico provocato.
Accanto ci sta una bottiglietta con la mia Acqua oloquantica, che berrò nelle giornate successive, dopo che le tre giornate di luminosa pulizia l'avranno informata...

All'inizio ci casco nei tranelli del male, non sono ancora capace di scorgerli quando arrivano tramando. Ma di sicuro è possibile liberarsene. Ci sono delle potenti Forze di splendore che ci stanno a fianco. Le dobbiamo però richiamare e tenere costantemente connesse. Loro sarebbero troppo sottili in questa nostra materia. Hanno bisogno della nostra connessione in modo da dare loro un corpo fisico che le manifesti.
In effetti, il portare il cielo in terra è questo: mantenerci connessi con la Luce da far risplendere attraverso di noi!
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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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