E v o l v e n d o
PROCEDO SUL CAMMINO

Opinioni che contano

Fra una settimana mi incontro per il ciclo di serate a Casa Manuelli, "Something about life", dove ci si esercita nella conversazione in inglese guardando la serie televisiva canadese "Being Erica". La volta scorsa abbiamo visto il primo episodio della prima stagione (per chi mi segue trova la sintesi qui "Opinions that matter").

E' una storia particolare quella di Erica Strange, trentenne di Toronto, giovane donna brillante, laureata in letteratura, di buona famiglia, che nonostante tutto non trova un buon lavoro, né un buon fidanzato!
Alla fine di una giornata tremenda, dove è stata nuovamente licenziata dal calling center, perché troppo "smart", e il suo attuale ragazzo l'aveva nuovamente snobbata, questa volta per andare in palestra... ha una reazione allergica che la porta al pronto soccorso in fin di vita.
Qui, quando si risveglia, le si presenta uno strano dottore che si offre come terapista.

Erica torna infine a casa e di fronte al peso delle sollecite preoccupazioni di tutta la famiglia e dei suoi amici, che sono perplessi per questa sua evidente incapacità a inquadrare la sua vita, decide di andare da quello strano terapeuta che era andata a trovarla in ospedale, il dottor Tom.

Il dialogo che avviene nello studio del dottore non segue i canoni tradizionali. Innanzitutto il dottore le chiede come mai, secondo lei, la sua vita va a rotoli. Lei risponde che è tutto a causa delle cattive scelte che ha fatto in passato. Il dottor Tom allora le dice di scrivere una lista di tutte quelle decisioni sbagliate che lei sente di aver fatto, e che ora le precludono la possibilità di accedere al successo.
Erica scrive così una lunga lunga lista di eventi e il dottore la porta poi a focalizzarsi su di una in particolare, quando lei a una festa del college si era così sbronzata da passare alla storia per quella che aveva rovinato la festa a tutti.
Il dottore le chiede cosa farebbe di diverso se avesse la possibilità di ritornare indietro. Erica afferma convinta che non si sarebbe più ubriacata, ma intanto che parla uno strano "vento" freddo la riconduce indietro nel tempo.
Eccola quindi sedicenne, al giorno di quella famosa festa.

A parte lo spavento, lo sconcerto e la tremenda ansia che questo ritorno indietro nel tempo le causa, si rende conto che ora deve giocarsi questa assurda opportunità facendo le scelte giuste. E per farlo ci si impegna proprio, solo che le cose non vanno per niente come lei desidera e prendono davvero una piega ancora più assurda. Di nuovo Erica si trova nella situazione orribile di essere pietra dello scandalo. Ancora una volta si trova nella situazione che, per agire secondo coscienza, è costretta a mettersi in mostra con modalità davvero poco ortodosse.
La sua delusione è cocente! Tutti parlano nuovamente male di lei!

Al suo agognato ritorno nella vita attuale non è per niente soddisfatta di se stessa. Tra l'altro non riesce nemmeno a ritrovare il dottor Tom, il cui ufficio è stranamente scomparso dall'edificio in cui l'aveva trovato la prima volta. Non si sente in una buona situazione interiore, ma di lì a poco eccotelo qui il dottore, che lo incontra per la strada.
Le gli grida addosso il suo disappunto! Del fatto che tutti avevano nuovamente da ridire sul suo comportamento e del fatto che l'essere tornata indietro non le era servito proprio a niente! Era stata costretta a scelte che l'avevano messa in ridicolo...

Il dottor Tom le chiede come mai contano così tanto le opinioni altrui nella sua vita. Erica pensa allora che forse il dottore vuole che lei non ci faccia caso, ma non può farlo, e di nuovo glielo grida con tutta la rabbia frustrata che prova dentro.

Ma il dottore le fa notare che non si tratta di non tenere in considerazione le opinioni altrui. E' giusto considerarle. Solo che non devono contare di più delle sue, di quelle che la sua vocina interiore le suggerisce! Ciò che sente di dover fare, lo deve fare, al di là di ciò che la gente potrebbe pensare e dire. Il che non significa che le opinioni di chi lei ama non debbano essere ascoltate, solo che non si devono lasciarle interferire con quello che lei sente giusto.

E quindi è davvero giusto quello che ha fatto nella sua visita indietro nel tempo: ha agito secondo il suo sentire, al di là di tutta la disapprovazione che questo sapeva avrebbe suscitato, perché le persone stanno in genere all'apparenza, senza andare a indagare sul perché uno compie determinate azioni!
La gente trova sempre un qualcosa da ridire sull'operato altrui, ma questo non può e non deve fermarci dall'essere allineati alla propria coscienza!
Erica ha fatto giusto, anche se all'apparenza è risultata l'ennesimo disastro!
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In una vita sempre in cambiamento come la mia, questo diario è un po' come il sottile filo di un aquilone, che altrimenti si perderebbe nel cielo... Ho ripreso qui i vari blog creati dal 2002 a oggi.

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